Ciambetti: “La Giornata della memoria è un richiamo a noi tutti e a maggior ragione nel nostro paese che con l’Orrore della Shoà non ha fatto mai davvero i conti”
“La Giornata della memoria non è fatta per la realtà ebraica: è un richiamo a noi tutti e a maggior ragione nel nostro paese che con l’Orrore della Shoà non ha fatto mai davvero i conti, se ancor oggi riemergono rigurgiti negazionisti e minimizzazioni inaccettabili”. Così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, al termine della Cerimonia che si è svolta quest’oggi, “in forma ridotta rispetto agli scorsi anni ma non per questo meno sentita al Ghetto di Venezia. Primo Levi spiegò benissimo il facile albi italiano cioè lo scaricare solo sui nazisti le colpe che invece ci avevano visto protagonisti: proprio per superare questo alibi il Consiglio regionale del Veneto approvò nella scorsa legislatura una legge speciale dedicata proprio alla Giornata della memora, prima Regione in Italia – ha detto Ciambetti – non solo per non dimenticare ma per trasmettere alle generazioni a venire l’impegno nello studio e conoscenza di quanto accadde. Disse Primo Levi che ‘Il nazismo in Germania è stata una metastasi di un tumore che era in Italia’ e noi non dobbiamo dimenticare l’orrore indicibile che macchia la nostra storia. Le leggi razziali furono approvate in Italia il 5 settembre del 1938, dunque ben prima della Notta dei Cristalli il pogrom che segnò una svolta in un percorso di violenza che sarebbe infine sfociato nei campi di sterminio. In Italia abbiamo dimenticato troppo facilmente la Risiera di san Sabba, le delazioni, le umiliazioni, le spoliazioni e le violenze perpetrate dai danni di cittadini di fede ebraica in un odio che ancor oggi rivive nell’antisemitismo più o meno strisciante ma che attraversa trasversalmente l’intera società. A due passi dal Consiglio regionale – conclude Ciambetti – ci sono delle pietre d’inciampo dedicati ai Coen Porto Levi che difficilmente sfuggono alla vista, ma sappiamo purtroppo che c’è chi non vuol vedere e questa cecità della mente è una malattia terribile che dobbiamo debellare”.
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