Politica – Ciambetti: “A Berlino 30 anni fa con il comunismo crollava il muro del centralismo leninista ma noi non abbiamo imboccato la strada della sussidiarietà”
(Arv) Venezia 8 nov. 2019 – “Ci sono poche date che fissano con certezza il momento in cui il corso della storia muta in maniera repentina: il 9 novembre 1989 è una di queste”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, celebra così “un avvenimento a dir poco epocale che non abbiamo forse ancora del tutto metabolizzato e che comunque ha portato frutti anche contraddittori – ha detto Ciambetti – Il Comunismo cadde sotto il peso delle sue contraddizioni e per la sua incapacità di garantire ai i cittadini quei livelli di benessere e partecipazione effettiva alla vita politica e sociale raggiunti dall’Occidente democratico. E credo che oggi noi si debba riflettere proprio sui valori della democrazia, il ruolo della partecipazione e coinvolgimenti dei cittadini nella gestione del bene comune: dopo la caduta del Muro il Trattato di Maastricht aprì nuovi orizzonti agli europei parlando, non a caso, di sussidiarietà, cioè portare ai livelli più prossimi possibili alla cittadinanza la capacità decisionale. Il mondo della cultura, davanti alla sfida di un mondo aperto, globalizzato, democratico avrebbe parlato poi di glocalismo, del pensare globalmente e agire localmente: purtroppo muri ne esistono ancora, resistenze al cambiamento continuano e sciaguratamente anziché imboccare la strada democratica della sussidiarietà gli stati europei, e i poteri forti che li condizionano, si sono arroccati nella torre d’avorio del centralismo in cui le élite non comprendono di aver ridato vita a quel Politburo e a quel centralismo democratico leninista buttato giù dai cittadini trent’anni fa ma nel quale le élite ancora credono”
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