“Sedici anni or sono, il 12 novembre del 2003 alle ore 10.40 di Nassirya 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un cooperatore internazionale, un registra, rimasero vittime di un attentato che uccise anche 9 iracheni provocando 58 feriti: alle vittime di allora, alle loro famiglie come ai 5 soldati italiani della Task Force 44 rimasti feriti domenica scorsa in un attentato a una novantina di chilometri da Kirkuk, a tutti gli uomini e donne impegnati nelle azioni di Pace, va il pensiero e la riconoscenza di noi tutti”.
Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, ricorda “tutti i nostri soldati impegnati in Kossovo, in Libano, in Afghanistan, Iraq, Marocco, Mali, Somalia, Libia: quotidianamente rischiano la vita per costruire la Pace e nel solco del dettato Costituzionale operano dando sostanza al motto ’si vis pacem, para pacem’ – ha detto Ciambetti – Non posso nel commemorare le vittime di Nassirya non ricordare le commoventi parole del caporal Maggiore Matteo Miotto, alpino veneto di Thiene, medaglia d’argento al valore, morto il 31 dicembre 2010 durante il servizio di guardia nell’avamposto ‘Snow’ di Buji, distretto del Gulistan, provincia di Farah, che riuscì a sintetizzare come pochi l’essenza delle azioni di peacekeeping, la paura e il senso del dovere, il coraggio e l’angoscia, l’incontro con culture così lontane, la fame dei bambini e l’estrema povertà ma anche la dignità di popoli sfiancati da anni ed anni di guerra. Matteo Miotto ci invitava ad interessarci dei nostri soldati all’estero non solo nelle occasioni dolorose o, come oggi, nelle commemorazioni: il loro impegno di costruttori di pace è quotidiano e noi tutti dovremmo trovare modo di ascoltare, e apprezzare, quanto essi fanno quotidianamente per il bene di tutti.”
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