Il Consiglio regionale del Veneto in apertura dei suoi lavori odierni ha commemorato le vittime della strage di Via D’Amelio. Il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti ha richiamato l’attenzione dell’aula ricordando che: “Il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio a Palermo venivano assassinati il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. 57 giorni prima, il 23 maggio, erano stati assassinati a Capaci, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Si era nell’estate del 1992 ed erano trascorsi dieci anni dall’assassinio a Palermo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Oggi le vittime innocenti della mafia si contano a centinaia: si stimano in 1.006 assassinati dei quali 506 attendono ancora Giustizia. La storia delle mafie in Italia, e non solo in Italia, è segnata da omertà colpevoli, inchieste mai concluse, indagini mai giunte ai vertici, processi senza condanne, una storia criminale di coperture e fiancheggiamenti da parte di insospettabili nella classe dirigente, non solo tra i politici. Criminali i mandanti, criminali gli esecutori, criminali quanti hanno garantito, anche per viltà, coperture e appoggi, ispirando e gestendo depistaggi, insabbiamenti. Nel celebrare le vittime della strage di Via D’Amelio, il Consiglio regionale rende omaggio a tutti gli innocenti, si stringe attorno ai loro familiari e affetti, chiedendo giustizia invitando i cittadini a non smettere mai di indignarsi, a non voltare il capo dall’altra parte e a far finta di non vedere anche davanti a quanto accade nella nostra terra: le mafie vivono nella putrida palude dell’indifferenza e dell’ignoranza. Riempiano allora questo nostro minuto di silenzio con una preghiera, con un pensiero, ripetendo i versi che Alda Merini scrisse per Giovanni Falcone e che oggi dedichiamo a tutte le vittime delle mafie, Giusti per sempre nel cielo dei Giusti, con un pensiero speciale oggi a Paolo Borsellino e alla sua scorta
La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l’esistenza non esiste,
che la cultura non c’è,
che l’uomo non è amico dell’uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell’apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.
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