Alla fine i ladri sono riusciti a prendergli tutto, anche la casa e la sua eredità frutto di sacrifici e sacrifici oltre alla vita. Esprimo tutta la mia amarezza per la vicenda di Ermes Mattielli, una tragedia moderna in cui ad agire non è un destino cinico e baro, ma la forza travolgente di uno Stato ingiusto.
Far eseguire le sentenze e far scontare, fino in fondo, le pene è un dovere di uno stato di diritto: qui Ermes Mattielli è chiamato a pagare oltre la morte, consegnando la sua eredità, i frutti del suo lavoro, a chi voleva derubarlo mentre decine e decine di farabutti, ladri, delinquenti, anche assassini, se la cavano quasi sempre. È uno stato di diritto questo? Dura lex, sed lex, mi si dirà ed è giustissimo che sia così, perché la legge è legge e deve essere applicata. Ma dovrebbe esserlo per tutti.
“La legge è uguale per tutti” leggiamo nelle aule di Giustizia, ma non è proprio vero: la legge è dura e severa solo con i più deboli e lo Stato alza la sua voce solo con gli umili, se la prende con gli onesti e lascia i farabutti liberi di agire pressoché indisturbati.
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