Anche secondo l’Economist il divario tra le due Italie è evidente e gli studi del settimanale confermano l’allarme lanciato dall’Istat sul gap che sta affossando il Mezzogiorno italiano. Sono molte le considerazioni che si possono fare ma è certo che: a) non possiamo continuare a gestire la questione meridionale come è stato fatto fino ad oggi; b) parlare di mancanza di investimenti nel Sud non è un azzardo se pensiamo come sia aumentata la quota di spesa pubblica corrente rispetto appunto al crollo degli investimenti. Ma si tratta di una scelta ben precisa da parte del governo, visto che con la spesa pubblica ordinaria si gestisce l’apparato clientelare il che ci introduce al prossimo punto c) è verissimo che c’è un problema di classe dirigente, come testimonia, ad esempio, lo sconcertante dibattuto sugli impresentabili nelle liste del Pd in Campania. Credo che quel dibattito, l’inquinamento nella politica da parte di troppi impresentabili indegni, per molti aspetti, di rappresentare i cittadini del Mezzogiorno, sia lo specchio dei dati diffusi ieri dall’Istat come una settimana fa dall’Economist.
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